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mercoledì 4 maggio 2011

AMPARO

Grazie della traduzione di questa bella e vera lettera. Io non sono mai stata una perseguitrice della lotta delle femmine, non capisco, mai capito perchè bisogna lottare con quello che si è.
Per fortuna non ho mai incontrato uomini nel mio cammino, e non parlo di amori solo, che abbiano  afrontato questa causa, o messa in discussione.
Evidente che riconosco che con me il discorso non valeva, ma non mi ha mai dato l'impressione che esiggessero da me più di quanto io chiedessi a loro, e cioè, di essere persone, solo persone, con pregi e difetti, con qualcosa da dire, anche stupidaggini, ma che fosse loro.
 
Conservare l'immaggine di un passato che già fù? Ma allora perchè non tornare ai dodici anni, qualunque età ha le sue caratteristiche, e mi stanca l'idea di non dover essere mai contenta di quello che si è, e per chi e per cosa se alla fine l'unica persona con la quale apri e chiudi la tua esistenza sei te? A chi devi dare conto? Le rughe sì ci sono, se sorridi, se ridi, se piangi e se la fronte si contrae. Ma questo è vivere, e i segni restono, se li tiri devi anche rinunziare alla vita, e che ci stai a fare? cosa sei per te stessa e cosa puoi dare agli altri se non lasci che niente ti segni un passato? E poi per forza noi siamo sempre l'ieri di noi stessi, il presente è passato appena lo abbiamo nella nostra memoria, e che facciamo, cancelliamo la memoria?
 
Insomma, una lettera aperta, spero trovi in lei quqlcuno che la sappia leggere, credo la butterà nel cestino, perchè c'è un Dorian Gray in ognuno di noi, e chi lo coltiva di piú chi di meno, lo specchio  c'è, e dipende da noi l'uso che ne facciamo, può dire il vero, può dire ciò che vogliamo che dica, a noi la scelta.
 
Solo non vorrei colpare gli uomini delle nostre debolezze, loro non sono gli autori.
 
Un bacione
Anna
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