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lunedì 29 agosto 2011

Oggi

 
Uscendo sul terrazzo, mi è sembrato, sapete quando il disco si incanta e non prosegue??? Povera Marta con il suo ultimo solitario messaggio...ma ti faccio compagnia.
Gradirei avere notizie di Titty, ma non si può esiggere che si manifesti visto che non stà bene, dovrebbe alzarsi e non è il caso. Telefonare ho paura anche che si debba alzare perchè risponde al telefono vicino al computer, è difficile...non sò decidermi. Dacci notizie appena puoi.
 
Certo che Marta, la distanza non è troppo grande, il fatto è il traffico, perchè io mi ricordo che in fazenda che era distante quasi 350 km da qui, con una strada libera e anche fermandoci nel cammino, ci impiegavamo, guidando a massimo 90 km/h, circa 3 ore e mezza. Tu se avessi traffico buono, lo potresti fare in poco più di due ore, sarebbe ben diverso di quattro. Peccato.
 
Maria Rosa V. è andata bene la vacanza? Qui oggi fà un caldo di estate, maniche corte, speriamo duri un poco, dopo il freddo che abbiamo avuto...
Spero hai preso dei bei giorni al mare.
 
Maria Rosa Caravella, ci siamo eh? Stai per partire...spero ti goda questo viaggio, io ho capito che ci tieni piu per tuo marito, quindi anche per lui. Godetevi ogni momento, bello e meno, tutto sarà un bellissimo ricordo...e non fate correre molto la macchina, dato che vi aspetta, senò vi perdete di vedere le cose nel cammino...tanti auguri e poi raccontaci tutto. Spero anche che non prenderai tanto caldo ora, spero. I miei cugini spariscono d'estate, ma uno mi ha detto che hanno avuto un caldo umido soffocante, solo la sera rinfresca. Hanno la testa calda. Ma dato che tu già arrivi così, correndo trafelata con tutto, non sentirai la differenza...ehhehehehehehehehhe
 
Ci ha pescato via Facebook un amico di quando avevamo, figuratevi, un 13/14 anni, credo...quella famiglia di americani, veramente, russo/americani con i quali abbiamo imparto le prime parole di inglese, inquanto il padre solo palava inglese a casa loro. Lui vive negli USA da quando ha finito l'università, ma ci ha scritto ad ognuna lunghissime lettere, si ricordava persino il numero dell'autobus che passava nella nostra strada, quando giocavamo scacchi sul terrazzo, vicini, ma che memoria, e sà tutto di noi, io veramente avevo perso le tracce, e lui da lì ne sapeva pIù di me. Quante cose insieme, e quante volte il padre che era direttore della GEqui e che passava al lato del nostro colleggio per lavorare, ci  dava un passaggio quando perdevamo il benedetto autobus della scuola alle quattro e mezza del mattino, e ci risparmiava poi di dover la mamma portarci, a quell'ora. Noi aspettvamo in terrazzo che lui uscisse dic asa per chiedere il passaggio, che sollievo...era lontano, e arrivavamo in punto alle sette. Il guaio che eravamo le prime ad essere prese dal giro dell'autobus della scuola, nel caldo e nel freddo, e allo scuro della notte...
Si ricordava che Silvia ed io adoravamo leggere e stavamo sempre leggendo, gli è rimasto impreso anche questo.
Dovete sapere che macchine solo in fazenda, guidavamo come matte geep, ma lla prima macchina di famiglia, divisa in tre, noi due e Paolo, arrivò quando facemmo 18 anni e potemmo guidare. E questo perchè mio padre, che guidava tranquillamente in fazenda, arrivatoa São Paulo, distratto comeera lui, si dimenticava che guidava e si fermava davanti a qualunque cosa che gli chiamasse l'attenzione, il nome di una strada, una casa diversa,
una persona che passava sul marciappiede, e la mamma era terrorizzata, così chè, solo quando c'era la macchina della fazenda si usava, senò a piedi e poi senò forse non ci sarebbe stato nessuno per raccontare la nostra storia...ahahahahha scherzo, ma non tanto, . E vero che credo eravamo le uniche a non avere macchine in casa, no macchine, macchina. Poi quando arrivò la prima, mio fratello maggiore aveva la preferenza per l'uso, era già sposato, si è sposato ad appena 18 anni, e non solo, ma la macchina rimaneva nel nostro garage, e quando lui voleva dovevamo portargliela e sorridere, quando la dispensava dovevamo andare a prendercela. Non l'ho mai capito, ma mi dava la chiave con un sorriso e manco un grazie. Ma era così.Per fortuna aveva un bellissimo sorriso, almeno questo.Doce doce, ma non si muoveva...
 
E, gli amcii servono anche per i ricordi nel cassetto, ed anche cose che io non sapevo, lui me le ha raccontate...
 
Ecco, altro che compagnia, un romanzo, ho riempito una pagina.....
 
bacioni, news please
Anna
 
 
 
 
 
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