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martedì 6 maggio 2014

per tutte,

Speciali auguri a Nonna Lea !
Ho letto l'articolo sul corriere.it, ed ho provato emozione e anche orgoglio che sia la nostra amica e ci visiti nel Terrazo.
Complimenti per il Suo lavoro letterario e adesso anche aiutando ai cientifici col Robin!

Lucia
Mai smettero di far ricorrenza a tutto quello che hanno costruitto le colletivita europe in Argentina,..tutte, italiane, spagnole, tedesche, francese, polache, russe, arabi, galese, e molte altre, percio ogni tanto quando trovo qualcosa in alusione alla emigrazione lo pubblico nel Terrazzo, non sìa que si dimentichino e ci vogliono far sparire como il Monumento a Colombo.
Condivido quello che hai scritto riguardo agli emigranti attuali e quelle dichiarazioni degli italiani in patria riguardo a "ricordare che anche gli italiani sono stati emigrati"
Essere emigrati e una situazione molto difficile, lo è nella attualità ,  però lo fu molto peggio anni indietro, non soltanto per vie delle nulle comunicazione che addiritura si perdeva la famiglia, senò perche prima i paesi regolavano i flussi cercando di controllae 1º) la necesita del lavoro del paese di accoglienza, 2º) vietare ingreso a quelli che avevano cause nella giustizia o antecedenti penali, 3º) controllo della Sanità
Seguendo il tuo discorso Lucia, non accade soltanto in Italia, oggi cui in Argentina c'è anche un sistema troppo laxo e  sucede lo stesso con la  attuale inmigrazione, senza controlli, documenti, o certificati sanitari,..altro che una volta !
Giorni fà ho ascoltato nella radio che cerca il 40% della popolazione femminile che è soltannto in UNA  delle  carcere, sono donne straniere che hanno fatto le "mule", con cocaina nello stomaco, impressionante fin dove sia arrivato  il degrado umano, arrivare fin a questo punto e come se il mondo deva toccare fondo per rinnacere un alta volta.
Mai  smettero di ricordare quella vecchia carta, ormai gialla e che custodisco, carta che ne ha permesso ai  genitori ingressare al paese, e dove era dichiarato dalle autorita italiane che  non avevano esercitato l'accattonaggio, come pur anche i vacini.

Penso che se una persona va a vivere in un altro paese per migliorare la vitta, per situazione politiche , di guerre ec ec, quello che prima deve fare e rispettare al paese che lo accoglie, mai nessuno ti mancara il rispetto e neanche ti discriminarà,....poi se nostante tu rispetti e  qualcuno ti discrimina o stigmatizza sicuro si tratta di un imbecile.
Marta
Ero in dubbio sull origene della provincia in cui era originario il chef. Ho visto il documentale alcuni mesi fà, non sò perchè mi era rimasto  il nome di quelle provincie. So che il ristorante e situato cuasi nella frontiera con l'Italia, incluso nel paese che hanno fatto vedere, il cronista del documentale segnalava  le impronte nella edilizia che avevano lasciato le due colture, cioè la francese e quella italiana.

Titty...spero ti stìa migliorando, pazienza!
A presto
Adriana

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