Uff!!! Come sono stanca. Sono tornata ora dal cimitero. Sono uscita stamattina alle 10,30 e sono tornata che sono quasi le 17. Adesso mi sono seduta qui davanti al computer per rilassarmi e riposarmi un pochino, ma la mia immaginazione mi fa credere che sono seduta nel nostro terrazzo di fronte al mare e sto rinfrescandomi con qualche bibita, mi piace l'aranciata. Intanto ho letto tutto quello che avete detto e adesso voglio dirvi la mia.
Il 2 di novembre da sempre è il giorno dei morti e ogni famiglia ne ha qualcuno. Io ho il mio papà e la mia mamma, lei se ne è andata soltanto 5 anni fa, perciò siccome non ci vado quasi mai, almeno il giorno dei morti mi sono fatta il dovere di portare un fiore su quella tomba che non ha molte visite durante l'anno.
Mi sono messa d'accordo con mia sorella e tutte due siamo andate fino al cimitero di Olivos, dove sono sepolti i miei genitori. Il viaggio è molto lungo perche è molto lontano da dove abito io, ci vogliono quasi due ore. Finalmente intorno all'una siamo arrivate, con una pioggia intermittente, ma non faceva molto freddo. Abbiamo comprato i fiori che molti fiorai ci offrivano venendoci incontro e abbiamo deciso di comprare a una vecchietta che ci ha regalato un fiore in piu di quelli che avevamo chiesto. Qui, il di più si chiama "yapa".
Qualche ora dopo eravamo gia in città e ci siamo fermate per un piccolo pranzo, mentre abbiamo riposato e chiacchierato un po' del più e del meno. Poi lei ha continuato per andare a trovare suo marito al residence e io sono tornata a casa.
Cara Claudia, mi è sembrata una cosa insolita, ma carina aver pensato a me prendendo un corso di teatro... ma io non sono tanto spavalda come dice Anna, sono piuttosto timida... ma chissa... provare per vedere.... :-) però mi è sembrata divertente l'idea.
Sai, anche io ho visto il film sulla vita di Cocò Chanel, ma è un film assolutamente intrascendente, completamente superficiale e frivolo, cioè si ferma su particolari piu romantici che reali. Insomma uno sguardo all'acqua di rose... ma la realtà è stata ben altra.
Gaetana hai giustamente osservato che mi piace andare a cinema, ma è che a Buenos Aires, esiste una grande abitudine di andare a cinema, la gente ha quasi una cultura del cinema, e ogni giovedì ci sono sempre le premier di parecchi film, perciò la scelta è molto grande, per lo piu sono film stranieri. Buenos Aires è la città dei teatri e dei cinema, oltre che a tante altre manifestazioni di cultura. Comunque per le signore un po' "attempate" come me e le mie amiche, l'uscita classica è andare a cinema e poi andare a prendere un caffè o un thè, oppure se finisce tardi, si va a cenare dopo. Ma voglio confermarti che mi piace il cinema, mi piacciono i film che arrivano con una critica interessante e quando posso me li vado a vedere.
In quanto al tuo lavoro di pantalonaia, mi hai fatto ricordare che la mia nonna materna era SARTO da uomo e faceva gli abiti maschili nel 1910/1930. La mia nonna faceva la giacca e il gilet e la mia mamma, allora giovanissima ragazza, faceva il pantalone. Poi mia madre si sposò e la mia nonna lavorò da sola, ma quando io e mia sorella eravamo grandicelle, ma sempre meno di 10 anni, quando andavamo a trovarla, lei ci metteva l'ago in mano per fare la rifinitura di qualche cucitura, a cambio lei ci raccontava le favole che ancora oggi ricordiamo...
In quanto agli shoppings, qui ne abbiamo moltissimi sia in centro, sia in periferia e anche un po' piu lontanino. Ma quello che avresti dovuto vedere tu, Anna, è Galerias Pacifico, perche oltre ad essere molto bello come spazio, ha moltissime opere d'arte e pitture che decorano il soffitto a cupola, visto que questo luogo è una costruzione che ha piu di cento anni e quindi è stato valorizzato senza demolire niente del bello del passato.
In quanto a quello che avete detto sui bagni, in Argentina, prima di vedere tanti straccioni in giro, (20 anni fa) si poteva entrare in un bar e senza consumare niente si poteva andare direttamente in bagno. Oggi ci sono i cartelli all'ingresso che dicono chiaramente : "Il bagno è per uso esclusivo dei clienti". Nei famosi shoppings ci sono dei bagni utra-confortevoli dove si puo entrare senza nessun problema. Se per caso ci passi da vicino e ne hai bisogno, basta entrare nello shopping e vai ai servizi che nessuno ti fermerà.
In quanto a Luisa, ho pensato che lei ha scherzato dicendo di aver preso 100 mele... a meno che abbia un mouse supersonico! Se no, non ci credo! :-)
La labuta brasiliana, in italiano si dice tran-tran, in francese, routine, in spagnolo rutina.
Ora che mi starete odiando per aver scritto tutta questa pappardella, vi saluto e per oggi credo di non aver altro da dirvi...
Lucia
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