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sabato 30 gennaio 2010

LUCIA

Cara Lucia, ma che parolona usi, ubbidire? Ma figurati se io dò ordini, è che mi sembra un peccato, ma mò ho capito, certo che queste agenzie...
La mia prima dovevo andare via Parigi, mò via Madrid, mò debbo stare con gli occhi aperti, perchè fino alla fine mi tortureranno nonostante l'antecedenza, ma io non ci posso far niente. Non c'è bisogno di visto in nessuna parte nè col passaporto italiano nè quello della CEE.
Speriamo. Poi arrivo il 3 a Brescia, io non lo giuro, per questo non voglio combinare niente conla povera Ivana che poi si programma ed io non posso andare, un solo giorno già mi impapucchia tutto che già lo stà.
 
L'unica cosa sicura che ho fin'ora sono i vostri gelati, migliore senza dubbio il tuo, Gaetana é troppo tirchia, lei manda i gelatini striminziti, io ci voglio la ciliegina sopra a pompei, poi vedremo, lì neanche è sicuro perché una volta lo Straffo stà bene, una volta stà nervoso, un altra arrabbiato, e bisogna buttare i dadi per sapere come lo trovo.Per cominciare già sappiamo che la grandezza della valiggia lo irrita, ionon la misuro la mia, perchè ne porto una sola e mica posso nasconderla, ognuno penserà che mi assetto e non mi aizzo chiù. Ma questa già l'ho studiata, io arrivo prima e nascondo la valigia dietro alla porta della chiesa, io mi nascondo nel confessionario, e così prima vedo le facce.
 
Come Vittoria, non stò riuscendo a prendere Gaetana stasera, proprio stasera, quindi Gaetana, puoi dire quello che vuoi e vedid i finire stasera il libretto della felicità familiare se non hai determinato ancora il numero di persone che ci devono essere per arrivarci. E puoi dare pure ricette complicate, tanto io non prendo neanche la matita, stò prendendo coca-cola non ghiacciata per via della gola.
 
Un bacione
Anna
 
 
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