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domenica 31 ottobre 2010

Atteggiamento vaticano nella seconda guerra

Non ho visto i programmi della RAI sull'atteggiamento della Chiesa Cattolica nella II guerra mondiale, ma mi piacerebbe partecipare nel tema.

 

Un po' di storia non fa male a nessuno. Nel 305 quando tutti i cristiani non c'erano d'accordo, l'Impero Romano ancora con il paganesimo come religione ufficiale, incomincia a essere tolerante con loro e per di piú permette la libertá di culto. Costantino gli riconobbe alcuni diritti, ma nel primo Concilio Ecumenico successo a Nicea nel 325 gli commina a fare l'unione. Verso il 340 il cristianesimo inizia la sua politicizzazione. Arrivato il 700 é un struttura politico-miltare impadronita di tutto quello che oggi é il centro dell'Italia.

 

In pochi secoli i terreni ecclesiali si trasformarono in un stato col Pontifice esercitando funzioni religiose e civili. Intorno al 1054 avviene la divisione: la chiesa Ortodossa rimane in oriente e la Cattolica Apostolica e Romana continua a imperare in occidente. Nel 1870 si costituí il Regno d'Italia, quindi Vittorio Emmanuele II fece occupazione delle proprietá ecclesiatiche e i papi si incastellarono nel Vaticano. Nel 1925 essendo pontifice Pio XI la chiesa si trova in bancarotta. Per di piú Vittorio Emmanuele nominó dittatore al anticlericale Mussolini che accusava al Vaticano di avere nessi con la Mafia e di essercitare dominio politico illecito. Dunque sono stati in molti gli italiani che lasciarono un po' in disparte la fede per appoggiare il loro Duce.

 

Ma qualche asso nella manica aveva la Chiesa. Eugenio Pacelli, futuro Pio XII, abile diplomatico e Nunzio nella Germania Nazi aveva fatto concordato con Baviera, nel 1926, allora il Papato lo nomina per avviare negoziazione col Duce. Date le circostanze, in procura dei loro interessi nel 1930 firmarono il Trattado di Letran. Fra altre, la chiesa essige: cattolicesimo come religione ufficiale con insegnamento obbligatorio a scuola, cancellazione del divorzio e il matrimonio sotto sua autoritá, riconoscimento del Vaticano con sovrano il Papa, moneta, bandiera, cittadinanza, forza di polizia e contingente armato, restituzione di Castelgandolfo e ¡Oh la la! Il pagamento di 100 milioni di dolari per le propietá confiscate nel 1870.

 

A sua volta Mussolini, fra altre poche pretese,  chiese posti di lavoro in Vaticano per alcuni dei suoi amici e per se il diritto d'pprovazione della nominazione di ogni prete o vescovo in qualsiasi luogo italiano. Il Duce con molta furbizia fece compiere il patto. Quando scopriva che un prelato aveva fatto qualche critica al suo regime, per piccola che fosse, lo faceva rimuovere della parrocchia e cosí via quasi a fare impazzire il Vaticano. Nel 1939 anno in cui incomincia la grande guerra, Pacelli diviene Pontifice. Un Papa con le mani legate per il Trattato per lui firmato. Allora Pio XII invece di prendere un atteggiamento frontale in contra dello sterminio degli ebrei, zingari, polachi, ecc., ecc., e far sapere il suo pensiero all'opinione pubblica mondiale ha preferito fare il comodo facendo un altro patto: il Duce non attacava il Vaticano intanto che Pacelli non desse fastidio a lui. Sembra che di nascosto, alcuni preti e monache cattolici a qualche ebreo sono riusciti a salvare dei campi di sterminio.

 

 

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