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martedì 21 gennaio 2014

* la globalizzazione del delitto latinoamericano *

Cara Anna, 
tutte e due abbiamo scritto simultaneamente sullo stesso problema e vedo che le modalità che inventano i delinquenti sono uguali dappertutto e si copiano velocemente dimostrando che la globalizzazione è arrivata anche in questo. Le telefonate con pagamento "revertido" anche io ne ho ricevute parecchie e partono addirittura dalla Penitenziaria... cioè dal carcere... Vedi come sono organizzati?...

Sembrerebbe che sia cosi ovunque, ma fortunatamente ci sono ancora angoli al mondo dove si vive ancora con sicurezza e tranquillità, per esempio Hong Kong.
In quella enorme città si vive tranquillamente, e Camillo me ne ha parlato fin dall'inizio. La delinquenza come quella che c'è qui, non esiste, invece c'è il rispetto delle regole e dell'autorità.

Anche negli Stati Uniti si vive con molta tranquillità, ma ricordiamoci che in un'epoca, New York era una città invivibile prima che il sindaco Giuliani, italiano di origine, lottasse contro il crimine e la delinquenza in generale. Sembra che il delitto durante la sua gestione, diminuì del 70% e da allora la città di New York si è convertita in una città tranquilla e sicura.

Per me, l'unico modo per arrivarci è il rispetto delle leggi, dell'autorità e delle regole.
Speriamo che anche nelle nostre grandi metropoli questo possa avvenire al più presto.

Oggi sono andata a fare una passeggiata a Puerto Madero. Era nuvoloso e non faceva molto caldo, ma mi sono stancata... si vede che ho perso l'abitudine... oppure è colpa dell'età che avanza e il sovrappeso... Devo fare qualcosa, basta di sedentarietà!


Buona giornata
Lucia

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