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sabato 25 agosto 2012

Carissime tutte

Prima di tutto voglio assicurarvi che stó bene, e ringrazio le varie chiamate. Il fatto è che, nonostante vi legga sempre, non stò stando molto a casa e quindi il tempo mio nel computer é limitato.
Io adoro stare a casa, ma ultimamente con tutti gli acciacchi che ho avuto, credo che ci sono stata troppo, e non tanto bene in salute, ragione per cui stò ora rifacendomi, e spendendo un sacco di soldi, difficile uscire senza spendere...poi dovrò vedere dove mi metto per chiedere l'elemosina senza scocciare troppo.
Ma mi aggancio all'argomento di oggi che per me é qualcosa che ancora mi dà un certo senso.
Non ho niente da aggiungere a quanto già detto, solo vorrei dire che per me, il problema non sono i piccoli, sono i grandi.
La voracitá con la quale vogliono fare il più del piú per i loro piccoli, e forse il più che altri, li porta a questa situazione, per me, ridicola, oltretutto. E più ne ha e più ne metta.
I piccoli, loro non hanno colpa e neanche sofferenza, loro non sanno cosa hanno perso, loro non sanno cosa vuol dire ansimare per un regalo tanto desiderato e vederlo realizzato, oppure conoscere la delusione di dover aspettare ancora.Loro hanno regali che non hanno chiesto, cose con le quali non hanno sognato, non hanno delusioni, non hanno la sapienza della vita.
Qui a Natale dei volontari distribuiscono in file lunghissime, bamboline e palle di gomma ai bambini poveri, il brillo dei loro occhi, \\é il brillo che io ricordo aver visto poche volte ultimamente in vita mia, e con loro tutti gli anni, lo guardo sempre.
Ma io credo, ripeto, che il problema stà nei grandi, sono loro che riversano sui loro rampolli le loro ambizioni, il loro desiderio di consumismo,, la loro volontà di essere grandi, e forse anche più grandi, perchè oggi, i valori dei grandi sono cambiati, i figli sono a mio vedere, l'istrumento di realizzazione dei genitori e nonni.
Lo sò che sembra troppo crudo quello che dico, ma io credo sinceramente che questo stà succedendo. Stiamo tirando i sogni dei piccoli per poter realizzare i nostri.
Non sappiamo spiegare ai nostri figli che le principesse vere vivono come noi, a volte peggio di noi, le fiabe devono cambiare, la nonnina non é semmpre la cara nonna sostituita dal lupo cattivo, a volte è lei il lupo cattivo.
In un mondo che è cambiato, che è globalizzato, dobbiamo cambiare i nostri sogni, e scoprire quali sono i loro oggi.
solo sò che a me hannno rovinato la luna da quando ci hanno messo piede, era mia, un pezzetto, ora se ne sono impossessati e quando la guardo una parte del fascino se n'è andato, e con Wladimir facevamo uno sforzo per non vederla impolverata e calpestata...che peccato.
Ora vi faccio riposare, ma vorrei raccontarvi che, il mio sogno mai realizzato, era a Natale avere una bicicletta. L'epoca,, con uatro figli non l'ha mai permesso, e poi il problema che eravamo in due, erano due biciclette, non una, insomma, mai  avuta, era sostituita per i pattini.
Il primo a casa che ebbe una bellissima bicicletta verdee  fiammante è stato il mio fratello minore, in un epoca che già lo permetteva, e già, siccome a lui interessava poco la usavamo noi. Ci siamo sfogate....ahhhaha
Ma quello che volevo dire è che non dimenticherò mai in vita mia la vespera di Natale, il dormire con quel meraviglioso sogno di trovare una bicicletta fiammante, anzi due, sotto l'lbero, erano notti magiche, che si ripetevano anno dopoo anno, sempre  e per sempre. I pattini erano ottimi e ben profittati, ma per fortuna, l'anno seguente, la notte magica si poteva ripetere.
Questo è vita vera, desiderare,sognare, svegliarsi,, trovarsi difronte alla realtà meno sognante e superarla. Questi sono i veri insegnamenti.
ma neanche mi preoccupo troppo, la vita purtroppo insegnerà a questi rampolli che non é sempre un racconto di fate, e solo spero che lo sappiano superare e che i genitori e nonni non ci soffrano troppo.
la vita è la vita, inutile volerla dorare o al contrario, distruggerla, è fatta di tutto,, bisogna profittare e saper prender tutto, senò non si impara  a vivere.
Detto questo, se potrò e se non l'ho ancora raccontato, vi racconto un compleanno nostro in fazenda, rimasto storico...
baci
anna




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