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lunedì 27 agosto 2012

Vittoria

Molto belle anche le tue foto, ma scusa, perchè non raccotni cosa sia la sacra del grano, penso sia un festeggiamento per la raccolta, ma potresti raccontarla, io non lo ricordo, e comunque non sò cosa sia...
Titty, hai sonno più presto per via del tempo, penso, é stanchezza che porta persino l'aria condizionata, credo che sia per questo che poi il sonno non é reale e quindi non dormi. Questi clima intermediari sono terribili. Spero il ginocchio sia risolto.
Le foto del té sono veramente venute benissimo, meglio che le altre volte, peccato non c'erano tutte, certo è difficile riunire tanta gente,in fondo a Baires siete in tante...
Io son quasi sicura che ho giá raccontato della festa, ma credo ancora su Noi emigranti, bé se mi ripeto, pazienza.
Appena arrivate in brasile e prima del ginnasio interne, abbiamo frequentato la scuola che c'era in fazenda, tra l'altro c'era anche l'ospedale,, negozio di alimentari, pensione, era piú grande della cittá vicina.Anzi, era il posto di lavoro degli abitanti della città.
Ebbene, come unico aiuto per la lingua e per adattarci, avevamo l'aiuto di una ragazza italiana già da tempo lì, che ci traduceva tutto, sarebbe stato quasi pazzia diversamente, impossibile capire il portoghese da sole. Putroppo la nostra prima amica qui, morì a soli 18 anni, di una malattia lunga e dolorosa, era un dolce di persona che non si può dimenticare.Già a São Paulo, ci siamo alternate in ospedale per  aiutare la madre che, essendo solo lei, marito ed un altro figlio, doveva moltiplicarsi, allora noi facevamo a turno la notte, di due in due, fino alla fine. Fù credo il primo grande dolore prossimo. Noi emigrati sappiamo bene che le morti dei nostri cari lontani e con i quali non abbiamo convissuto, hanno un aria di irreale, di lontano, di etereo, quasi come se non fosse, e quando è vicino, la differenza é enorme. Non é una questione di affetto, ma proprio di concretezza dlla cosa.
Bè, ma impossibile pensare a quel periodo senza pensare a lei, a cosa sarebbe oggi se fosse viva...e siccome mi sono allontanata dalla festa, tornerò per cominciare da essa, ora non c'entra troppo.
Ci sarà il secondo capitolo.
Ma come introduzione devo dire che noi almeno, in Italia,, nei compleanni facevamo una torta, pochi amichetti, a Roma non avevamo i cugini, neanche lì, ed era fatta. Poi c'era un gioco che io adoravo, un vaso appeso al tetto e la mosca cieca, dovevamo colpire il vaso e farlo rompere cadendo per terra, con gli occhi bendati, edd uscivano fuori dei piccoli regalini per tutti, era molto divertente, e quei regalini piccoli e preziosi li ricordo fino ad oggi.
Invece qui in Brasile i compleanni sono maestosi, tavole imbandite,, vestiti nuovi, sia in fazenda sia qui, familiari, amici. Certo senza l'ostentazione di oggi, ma erano grandi feste.
Mi ricordo sempre che anni fà, una delle figlie di Wladimir che si sposò con un olandese e vive tutt'ora li, ebbe due figlie anche lì, e un anno disse alla madre che adora le feste, le fà fino ad oggi, che voleva portare le figlie nell'epoca del compleanno della madre affinchè le figlie, abituate alla semplice festa olandese, potessero vedere cosa erano le feste qui. E cosí fece.
Proprio l'altro giorno Neyde si ricordava di questo episodio e mi disse di come adora fare la festa del suo comppleannno e come non capisce a chi non piaccia. Paese che vai...
Oggi stò divagando, tornerò con il celebre compleanno.....ahahahahhaahahah
baci
anna





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