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giovedì 27 agosto 2009

meno male

Giuseppe, abbiamo sscritto contemporaneamente te, Vittoria ed io. E la cosa più strana, che mi ha colpito, che per la prima volta da sempre ho usato la parola mesta, che conosco solo dai libri e mai usata (sò cosa vuol dire) e tu, nella tua bellissima poesia, la menzioni di nuovo.Questa stramba parola, bella ma rara,  menzionata due volte di seguito, e proprio in questo momento di riflessioni adatte ad essa, mi ha fatto impressione.
 
Grazie Vittoria per le tue gentili parole, io scrivo come parlo, o meglio, come penso, un poco confuso e capovolto, ma cerco di farmi capire.
 
Giuseppe, che ne dice tua moglie di tutto questo martirio tuo? Non ha la faccia di soffrire, devi veramente essere martire solo tu...ma se ce l'hai fatto fin ora, credo che avrai la forza di portarla avanti per altri 42, intanto tanti auguri.
Mi ha fatto ridere la tua descrizione dic ome si pronunzia Ielsi, insomma, si pronunzia come si scrive, però io confondo la consonante l nel computer con la i, quindi per me erano due consonanti l con e in mezzo, per questo era difficile.Sai a che conclusione sono arrivata? Triste conclusione che non conosco niente dell'Italia, ma niente proprio, va bene che sono venuta piccola, ma almeno una carta geografica...sono strabiliata che tu conosca tanti posti e così bene.
 
Vedi che sei proprio un gufo? Sei notturno, sei notturno nelle ore che scrivi, sei notturno nel contenuto di quel che scrivi, e nonostante tu sia una persona che porti molta allegria e vivacità nel nostro blog, sembra che il sole ti tiri via dalle cose. Cioè, il sole non ti porta il suo calore, ti tira solo la soturna luna.
 
Ma adesso una curiosità, è veramente tanto diversa la luna del Canadà? A parte la poesia, che paese è, come ci si vive, cosa manca tanto che vi fà soffrire? Io vedo invece che voi vivete in una little italy molto di più di noi qui in Brasile, siamo sparpagliati, non ci uniamo, non conosco gruppi italiani, sò che esistono, ma non li conosco. Non abbiamo una piccola Italia come in verità c'è un vero Giappone, un rione della città Giapponese autentico, sia per le persone che circolano, strade illuminate alla loro moda, negozi che vendono i loro prodotti, dalle alghe alla pentola per fare il riso, sembra di essere lì, ti assicuro. D"Italia non abbiamo niente speciale come sento avete voi in Canadà solo le cantine, e danno l'impressione che l'Italia è solo maccheroni e pizza, nient'altro, questo rende l'idea dell'Italia qui, il mangiare, anzi, non solo qui.
Teoricamente avete meno ragioni per avere nostalgia, sebbbene questa non lascia mai in pace
 
E la luna, la luna sia dove sia è l'unica cosa che è capace di farmi uscire dal mondo, bella e luminosa nello scuro della notte. Quando è piena la vedo dalla mia finestra, ed è uguale alla bellezza del nascere del sole che anche si vede dalla mia finestra. Poi il sole sale e l'incanto finisce. Io ci parlavo con la luna, ora ho perso l'abitudine e lei non mi dice niente neanche. Ma io aspetto...
 
Bè un felice dormire anche a te, e non ti bisticciare troppo con tua moglie.
 
Un abbraccio
Anna
 
 
 
 
 
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