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lunedì 27 giugno 2011

viva lo spagnuolo

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Dunque:(per cambiare un poco): ieri andata a dormire molto tardi,stamattina il dentista (alle 12 hs) piccola cirurgia,finita l anestesia un leggero  dolorino ,mi sono presa subito una pillola forte per il dolore prima che aumentasse e ho dormito tutto il pomeriggio,quindi giornata perduta,mi sono svegliata  senza dolore ma mezzo stordita e oltretutto voglio vedere come faró stanotte.
 
Ma Lucia....viva lo spagnuolo, é píu giusto,io poi,lo avrete notato,  ho detto in tutte le lingue ,ma ovviamente non conoscendole tutte...la fesseria é fatta,MI DOMANDO SE PURE IN INGLESE CI SIA UN ALTRA PAROLA OLTRE "GUEST".
 
Lucia  tu domandi se ne racconto una di quando sono stata ospite:ebbene,tra quelle che mi ricordo(e quindi mi sono resa conto) la peggiore(penso e spero.....) é stata questa:
 
Come vi dissi la collega francese mi prestó il suo apto, di quei appartamenti parigini piccoli piccoli,ma molto centrale.Era un bell edificio con le scalinate enormi di marmo(molto antico) aveva una cucina completa,pure se piccola,una sala,una sola stanza da letto e un piccolo bagno anesso .Premetto che era al quinto piano,.Entrando in quei bei portoni enormi di metallo ,si entrava sul cortile.Guardando in su  dal  piano terreo,dovuto alle bellissime e enormi scalinate ,tu avevi la sensazione di stare al palazzo di Versailles....aimé senza ascensore.,ma con il tappeto rosso  fin la su.
 
Dico tutto questo perche lo capirete dopo.
 
All Ecole dove a quel tempo lavoravo e facevo corsi,c érano tutti i colleghi francesi che vennero al Piaui e che io giá conoscevo.In speciale una franco-argentina, Suzana Monzon e il marito,che molto gentilmente mi  invitó a casa sua a cenare parecchie volte.
 
Ebbene ,quando la mia ospite venne a Parigi per due settimane io pensai era una buona occasione per ricambiare la gentilezza,tanto piu che erano pure conoscenti suoi del Piaui..........e dissi a Suzana se lei e il marito non volevano  venire a casa a mangiare(CENA ovvio) e lei subito disse "con immenso piacere",e con la mia ospite io potevo farlo,ovviamente senó non li avrei invitato.
 
 
Arriva il fatidico giorno,.Dopo pranzo all Ecole, comincio a rendermi conto che avendoli invitati a cena mancava solo preparare la cena.........mi viene il panico,pure perche ,tra noi,i soldi erano pochi, e tutto a parigi é caro....ma sopratutto cosa fare?mica avevo il cartone di credito a quel tempo neanche sapevo cosa fosse.Poi la cena li,suppone un primo piatto,un secondo piatto con contorno,i vari formaggi alla fine del pasto,la frutta,vino bianco per aperitivo,vino per il pasto e formaggi.Cominciai a sentirmi quasi male e usci piu presto dall Ecole quel giorno per meditare.....come facevo?
 
Stavo talmente stordita e preoccupata che presi il metrô sbagliato e andai a finire(meditando sempre) non só dove.
 
Come tornare a casa?presi una decisione inteligente,mi misi nella fila della cabina telefonica(non esistevano telefonini e c erano una decina di persone) e aspettai il mio turno....telefonai alla mia ospite che per fortuna era giá a casa e il dialogo fu il seguente:
 
 
-Senti,io mi sono persa,non riesco a capire come tornare a casa
lei: ma dove sei ?
io- se lo sapessi non sarei persa,non conosco il posto non ho la minima idea.
 
lei:ma se non mi dici dove sei come posso dirti cosa devi fare? ma non c é nessuno vicino a te per chiedere dove sei?
 
io:nessuno?ma qua c é una fila kilometrica di gente ,se io esco dalla cabina per chiedere dove sono mi ammazzono.
 
lei:Silvia,io non vedo altra soluzione.......domanda
 
cosí che usci solo con la testa dalla cabina e chiesi al primo della fila "scusi signore ma dove siamo"?non vi dico la faccia del tipo,"comment ou nous sommes madame?,on est ici" con quella gentilezza ben Parigina,...per abbreviare mi disse Porte St.Denis,e io lo passai alla mia ospite che mi orientó.
 
Ma io mi giravo benissimo a Parigi,era quel giorno di panico per tutto.,non vi dico che questa storia é diventata una delle tante barzellette su di me,che ancora si ricordono...infelicemente.
 
Rientro a casa e compro un camambert,un litro di latte,5 arance e non so cosa altro,perche salire con peso era impossibile,e poi comprare cosa.....
 
Dovrei farla in due capitoli,é troppo lunga....ma arrivata a casa la mia ospite mi dice Silvia:ma tu sei pallida,cosa hai?E io gli raccontai la mia disperazioni,avevamo ospiti a cena e io non sapevo cucinare ecc,ecc.
Riassunto,la mia ospite dovette scendere con me a comprare il necessario,cucinó,io solo misi la tavola,e quando arrivó la coppia invitata io ero
letteralmente a pezzi.Tanto male che non facevo che  andare a vomitare e stendermi sul letto tutta la serata.Dovevo aspettare che gl invitati andassero via,perche quando la mia ospite veniva io dormivo nella sala in un divano letto,quindi per forza dovevo aspettare.Poi mal di testa fortissimo,insomma neanche vidi i miei invitati,..........non so cosa mangiarono,
Il giorno dopo mi scusai e raccontai tutto e ci facemmo quattro risate invece di lavorare,era l unica maniera,dire la veritá.
 
Un abbraccione e per oggi basta vero?le mie storie sono sempre troppo lunghe per questo é difficile poterle raccontare....e la sintese non é la mia specialitá quando racconto....lo sapete giá. Silvia(cerco di nascondermi vedete?  dalla vergogna ,ma é tutto vero.
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