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giovedì 23 febbraio 2012

* per Gaetana *

Cara Gaetana, ti ringrazio per i tuoi rallegramenti. Certamente tutti pensiamo cosi' quando succede un disastro, ringraziando il buon Dio di averci risparmiati da una situazione simile.
Quella linea ferroviaria parte dalla stazione Once, dove e' successa la catastrofe, e arriva fino alla stazione della citta' di Moreno fermandosi in una ventina di stazioni intermedie. I passeggeri sono tutti pendolari che vengono a Buenos Aires per lavorare o studiare. Infatti la tragedia e' avvenuta alle 8,30 del mattino. Io non ho ne' parenti ne' amici in quella zona (zona ovest) quindi difficilmente potrei viaggiare su quel treno. Comunque e' una fortuna non esserci capitata per qualsiasi altra ragione e soprattutto in questa circostanza.


In quanto allo scialle, scusami, ma mi sembra molto brutto! Certo che a caval donato non si guarda in bocca, e per la scimmietta andra' benissimo, ma non credo per te!


In quanto al cibo venduto nei ristoranti a kilo, anche a Buenos Aires ci sono, ma sono quelli in cui tu puoi mangiare fino a quando non ne puoi piu', si chiamano "forchetta libera" e puoi ripetere tutte le volte che vuoi e mangiare tutto quello che vuoi e la spesa e' piuttosto contenuta. In quei posti ho visto vendere il cibo COTTO a kilo scegliendo diverse pietanze, la quantita' che vuoi, e poi si pesa tutto insieme.


Scusa Anna se ti ho preceduta, ma tu puoi spiegare meglio sul come funziona a San Paolo.


Avrete sentito anche voi che ci sono due italiani detenuti in India per aver ucciso due pirati... che volevano abbordare la loro nave. Questi soldati vengono chiamati MARO', starebbe per marinaio, credo, ma io non ho mai sentito prima questa parola.
Voi l'avete sentita?


Ora vi saluto e ci sentiamo domani, spero!
Lucia


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