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martedì 25 agosto 2009

La voce del silenzio

 
È la voce che ho sentito in tutti questi giorni. Quella voce che parla, parla, parla, e non tace mai, profittando del silenzio che è in noi.
Ci sono modi per silenziarla, ma non sono mai troppo efficienti.
 
Mi sembra di aver letto, credo da uno di noi, che non voleva essere internet-dipendente. Ebbene, non si diventa, io ho continuato a fare le mie cose di sempre, non ho aperto il computer a non essere per utilità, poco,  sono uscita come sempre, non più di prima, ho letto come sempre, non di più, ho fatto le parole crociate al solito. L'unica cosa è che ho dovuto ricorrere agli utili dizionari che ho in grande quantità, e debbo dire che la sensazione di sfogliarli é sempre molto gradita.
 
Conclusione, l'unica vera dipendenza è del blog, ma è per il contatto umano e con tutti voi, non per altro. Perché si può parlare, si può scocciare, si può bisticciare, e questo é molto utile, senò lo facciamo con noi stessi, e cosa è meglio?  L'interesse di conoscere persone diverse, vite diverse, concetti diversi, e di imparare tante e tante cose che in un altro modo non sapresti. Insomma, è come avere un mucchio di amici, e chiaccherare con loro. Rinunziare a questo é come rinunziare ad un amore perché si può perdere, rinunziare ad un amico perchè ti può deludere, rinunziare a tutto, anche a mangiare, bere, pensare, camminare, perchè tutte queste cose fanno parte della vita, ognuna col suo peso ovviamente, ma tutte indispensabili  per far tacere la voce che stà in noi, e che a volte dice ciò che non vogliamo ascoltare.
Mi è mancata la spettativa diaria delle vostre voci, di quello che avevate da raccontare, del giorno al giorno, questo molto.
 
Bè, basta di blá bláblá, Giuseppe, tu non lo sai che noi due siamo F? Quindi dai, mi devi la spiegazione del francese in Canadà. Ed anche il  perchè alcuni programma sono in francese comprensibile, non tutti sono incomprensibili.
Senti Giuseppe, visto che il tuo nome è troppo lungo ed F molto corto, e considerando che tu scrivi la notte, non potresti chiamarti col nome del marito della civetta, che non ricordo come si chiama ma mi sembra era corto?
 
Nella lan house ho letto rapidamente i vostri numerosi mails, quanti, e come è difficile leggerli con il movimento dei "locutori", macabri, scuri. Io solo li avevo visti a Baires. Silvia mi ha detto che in due librerie qui ci sono luminosi, e tranquilli, ed una è vicino a casa mia, ma con i riflessi così lenti, chi ci ha pensato?...
 
Ma quello che veramente è strano che succede, in una settimana di assenza, è come ti senti spaesata, come perdi il ritmo, credo che ci si metta tempo per riprendere l'elan.
 
Bè, se ho l'internet oggi, spedisco queto mio con un bacione a tutti, senò...
Anna
 
Mamma mia, come faccio a leggere tutto. Ma cosa mi ha combinato lo Straffo se io stò da giorni senza computer? Poi vi dirò se ho detto o no cosa dice lui che ho detto...
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