Carissima Lucia, se non fosse per te questo blog non esisterebbe, nè bello e curato nè brutto e abbandonato. Questa é una cosa che è indiscutibile e nessuno può dire una virgola in contrario, o meno che elogiosa, neanche io che ti chiamo di Marechiallo, se vuoi essere meno, ti posso pure nominare carabiniere, forse non é patente tanto alta e ti dispiace meno, che ne dici???????????? A parte gli scherzi, in quale altro posto ci incontriamo tutti quanti, come sarebbe nata l'amicizia fra i misteriosi di ieri? Non sò se mi sbaglio, sai, a volte dipende da come leggo, pure leggo ben sbagliato, ma mi è sembrato di leggere una punta di amarezza nel tuo scritto, comunque l'ho sentita e questo non ci posso far niente. La sento ancora rileggendo. Mi farebbe piacere sentir dire che sono una extra-terrestre neurotica e che non vivo nel mondo reale, ma non sò se lo sentirò. La parola sfrugoliare, nella mia lingua, mò non vado nel dizionario, dove andrò appena scritto, per non confondere ciò che é per me e cio che eventualmente sia nel vocabolario della giusta lingua italiana.Ma è una parola che ho usato ed uso io. Il mio ricordo di questa parola risale a quando la mamma e papà si prendevano in giro, giocosamente ovvio, ed uno dei due, diceva: mi vuoi proprio sfrugoliare...con un sorriso sulle labbra, erano momenti caldi e sereni. E così ho imparato questa parola. L'ho usata nel blog perchè ho sfrugoliato un poco e non ho avuto risultati, ma è perchè ho voluto esprimere la mia sulla visione di emigrazione che abbiamo, e pensavo che qualcuno o mi approvasse o mi contradicesse. Non è successo niente dei due, e mò non mi ricordo, ma un altra cosa che ho detto, pensavo suscitasse qualche reazione. Ma non nel senso di bisticciarsi, solo di esprimere, nonn é mia intenzione imporre le mie idee, io pensavo solo di esternarle e sentire quelle degli altri nient'altro. È quello che facciamo in riunioni di amici, io non capisco, sono conversazioni che ho sempre fatto con amici, e siamo amici. Proprio oggi, mi è successo cosa del genere, siamo andate a pranzo da un amica di colleggio che si é sposata con un nostro amico, lo eravamo prima che lei lo conoscesse, anzi,, li abbiamo presentati. Ebbene, ad un certo momento, Silvia stava fofocando con la moglie ed io mi sono trovata a parlare con l'amico e discutere certe cose, originate da foto che loro hanno fatto da poco in Israele, Grecia, e dintorni. Abbiamo parlato degli ebrei e palestini, delle abitudini, e come sempre, fin da quando eravamo ragazzini, ci siamo scambiati i famosi, tu non mi capisci, sei tu che non capisci io cosa dico... E poi mi ha detto, non sei cambiata niente, ed io, neanche tu, sei sempre il solito... Questo solo perchè alla fine, mi voleva convincere che un tempio, uguale a mille altri, anzi, elaborato, colorato, era stato fatto con una pietra grigia e nera, tutto intero. Scavato nella pietra, solo che mancava vedere la pietra per ammirarsi, allora gli ho detto che era uguale agli altri e doveva aver fotografato la pietra nera per me capire il fenomeno della lavorazione del tempio. Ha detto che dovevo immagginarla e che non capisco niente. La prossima volta, non cambierà niente. Ma ho imparato un sacco di cose interessanti. Questo io chiamo di parlare, di scambiare idee e sfrugoliare fà nascere la discussione e da lì tante e tante cose... Certo volevo solo spiegare io cosa volevo dire con la parola, ma se non avessi scritto così lungo, non si sarebbe capito mai. Detto questo, sono arci-convinta che la colpa è mia, ha ragione lo Straffo, scherzando o no, non capisco niente e sono capovolta. Ma cosa ci posso fare? Solo starmi zitta, non vedo altra soluzione.E tutto questo romanzo lo stò scrivendo perchè trovo che sia ora, o sento che lo sia. E chiudo come fà Giuseppe, qui. Vittoria, aspetto con ansia le foto ed ero sicura che la riunione sarebbe stata un successo. Mò mi sono dimenticata cosa volevo dire agli altri. Comuqnue Gaetana, mi hai fatto ridere con la tua frase, hai ragione, in certe situazioni dolorose, con un atto inconsulto, la pena è più breve, soli 30 anni difronte a tanti e tanti ancora che neanche si sà quanti..... Bè un abbraccio a tutti e Lucia, se te la sei presa, spero che mi sia spiegata, non era una lagnanza, solo un ossevzione, ma le eviterò. Anna | |||
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UN POSTO DOVE INCONTRARCI IN ARMONIA E PER SCAMBIARCI LA NOSTRA AMICIZIA.
* Il terrazzo sul mare è un luogo immaginario dove un gruppo di amiche, virtuali e non, ma di origine italiana, sparse in tre continenti diversi, si incontrano per scambiarsi le proprie piccole vicende quotidiane, i propri pensieri e il loro affetto.
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domenica 2 agosto 2009
LUCIA, UVANA , VITTORIA, GIUSEPPE I CIA BELLA
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