Gaetana, mi sembra che siamo soli sul terrazzo, allora "ridiamo" un po'. Tu mi hai fatto "ridere" ieri sera (ora australiana), io ti faccio "ridere" stamattina (ora canadese). Spesso noi le vacanze le passiamo da "baccalaiarda" a "balconville". Ai primi tempi dell'emigrazione una signora mostrava al controllore dell'autobus sempre lo stesso scontrino. Dopo parecchio tempo il controllore un giorno verificò lo scontrino e disse: "Madame, that's no good!" (Signora, il biglietto non è più buono). "E come, -soggiunse la signora- ha guddato fino a mo' e mo' non gudda più!". E quella del ridere l'ho inventata io con i miei alunni. Quando voglio far leggere qualcosa in classe e lo voglio dire in modo scherzoso dico: "E adesso prendete il libro a pagina tot e......."ridete!". Questo i primi giorni di scuola che non mi conoscono ancora tanto bene. E loro mi guardano meravigliati e fanno: "Cosa dobbiamo fare, Giuseppe?". "Dovete "ri-de-re!", ma in inglese; cioè you have to readere! (cioè dovete leg-ge-re!"). E si mettono veramente tutti a ridere e scoprono il mio carattere scherzoso e cominciano a volermi bene e vanno dicendo (falso) che Giuseppe è il maestro più bravo che c'è e... alla fine dell'anno ci lasciamo da grandi amici!!! Gaetà, da me è mattina, da te è sera: ma tutta l'altra gente dove è stata oggi? Stanno ancora a dormire? Sicuro: si è aggiunto un altro gallo nel pollaio...secondo te con quattro galli può mai fare giorno? Ragazze e ragazzi, SVEGLIAAAAAA! CHICCHIRICCHÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌ, Giuseppe da Montreal piovosa. P.S. Maria Rosa V., a stasera; ho una poesia per te (cioè intitolata come il tuo cognome...suspense!) |
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