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mercoledì 15 agosto 2012

Adriana

prima di tutto auguri alle Maria per il loro onomastico, mi dispiace non essermi antecipata perchè non sono abituata agli onomastici, e poi, faccio un poco di confusione perchè siccome il mio colleggio si chiamava "De l'Assomption", oggi era la festa lì e le suore facevano i dolcetti suola di scarpe che  io adoravo, anche se con la goiabada, dolce fatto con la goiaba, che non sopporto, ma era l'ambiente che mi piaceva, eravamo circondate da persone che ci volevano bene, sul serio, e quindi la pace psichica superava l'orrore della goiaba suola...Veramente non la mangiavo..ahahahahah
Lucia, non è che ho cambiato idea sul passato, non è la mia passione mai tornarci troppo, solo che stò sempre a rifltetterci e senza dubbio fà parte di noi, anzi é l'unica cosa sicura che abbiamo, il presente ha da venire il futuro é incerto, e come...non posso negarlo, non posso ignorarlo, ma non lo godo neanche e mi fá malinconia ritornarci, per questo preferisco solo pensarlo teoricamente. Meno la luna, le stelle, le cicale ed i rospi, ahahahahah, e pescare i jacarè la notte con il fuoco sul laghetto...certo, bei ricordi.
Adriana, quandoi portoghesi sbarcarono in Brasile, predominava quest'albero con un legno levigato, di un colore bellissimo, che vedrai bene ampliando. Ebbene, lo esportavano in europa ed é stata la prima ricchezza tangibile. Credo Silvia potrebbe spiegare meglio di me. Gli hanno dato il nome di PAU BRASIL, pau vuol dire pezzo di legno e Brasil, ecco che non sò perchè.Siccome era molto abbondante, alla fine dettero il suo nome a questa terra che si chiama BRASIL.Forse cerco su google e lo trovo, non ci ho pensato. Insomma, è il legno pregiato che ha dato il nome, i fiori, fino a ieri non li conoscevo...
Quanto al fatto dei bambini, certo che nnon ho la risposta, chi sono io, bene che vorrei, però só che i genitori in genere non ripetono gli errori dei loro e ne fanno altri che a loro volta i figli non ripetono e ne fanno altri.
Bellissimo vedere la coscienza di essere che hanno i bambini, ma vedi, per essere un poco pratica e forse tentare di spiegarmi,  a questo svegliarsi dicendo, sono sveglia, a casa mia, avendo svegliato tutti gli altri, si sentirebbero reprimende, non comprensioni, non elogi, non meraviglia, ma sgridate per aver fatto il frastuono, mi spiego?
E cerco di esprimermi, non ti credere, anche io ho seri problema linguistici. L'educazione dei grandi sui piccoli è severa, non è spiegata, è imposta, si cerca da tutti i lati di bloccare le cose che possano suppostamente dare fastidio ai grandi. Non devi ridere per non essere sgraziata, non devi piangere per non esporti ad altri. A casa mia,, per esempio, e non è una critica, é solo costatazione, se tu piangevi per ragioni che non sapevi, quello che risultava era la frase "ora ce le prendi così almeno piangi con ragione", ecco, quello che io voglio dire, non c'è rispetto, che oggi c'è fin troppo, per la persona che si forma. Non ci capisci niente proprio. non sei, ti fanno essere, e non sai mai cosa vogliono.
Poi, in una famiglia dove eravamo 4 figli, tu sentivi oltre le tue reprimende, quelle ai fratelli, peggio che peggio. È tutto quadruplicato, non c'è il rispetto dell'individualità di ognuno, non siamo uguali, non reagiamo ugualmente.
Bè già é lungo, ma non sòcome fai a liberarti da tutto quel che riesci, io francamente non ci riesco proprio, e molte volte mi ritrovo a biasimarmi me stessa su quello che loro biasimavano su di me, non sò chi sono, meglio, non sò chi sarei, se peggio,, se meglio...niente, e la mia famiglia era una famiglia normale, uguale a tutte le altre, senza nessuna cosa che si possa chiamare di poco serena, una vita in un certo modo tranquilla, ma fion ad oggi non só chi era ogni membro della mia famiglia, ed ho scoperto di esistere, nel vero senso di esistenza come essere di un certo valore quando tu sai chi mi ha restituito integra verso di lui almeno e mi ha fatto essere.
Complicato, scusate, ma la vita é anche e soprattutto questo, la vita siamo noi, ognuno di noi.
bacioni
Anna



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