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venerdì 29 aprile 2011

*Oggi, caos a Buenos Aires*

Oggi è in atto a Buenos Aires una grande manifestazione politica. Dire grande, è poco... direi gigantesca!

Nei giorni scorsi la città era tappezzata da manifesti che convocavano a questa grande riunione a tutti i lavoratori, per dimostrare "la loro dignità" (così dicevano i manifesti)... Non immaginavo che fosse di questa portata, veramente non credo di averne vista una più grande...

Intorno alle 11 di stamattina abbiamo cominciato a sentire i tamburi il cui bum-bum precede l'arrivo dei mezzi di trasporto colmi di manifestanti.

Ci siamo affacciati alla finestra e abbiamo visto sotto casa un enorme camion di quelli che trasportano i container, ma questo adibito a trasportare persone. Tutti avevano la maglietta bianca con una scritta in verde che pubblicizzava il nome del sindacalista n.1 dell'Argentina e che li ha convocati. Alcuni hanno partecipato con entusiasmo, anche perchè avranno qualche soldino e il pranzo assicurato, ma molti sono stati forzati con minacce di perdere qualche beneficio sul lavoro se non partecipavano...

La mia strada si trova molto vicina al microcentro, ma raramente si vede coinvolta in questo tipo di avvenimento. Però oggi tutta la città era invasa da gente che è venuta (è stata portata) da ogni angolo del PAESE e perciò in questo momento ci sono parcheggiati bus di tutte le speci, bus turistici, bus per gli scolari, bus fuori linea, parcheggiati nella mia strada, in doppia fila da una parte e una sola fila dall'altra. Meno male che l'avenida San Juan è larga.

Camillo ha chiamato Violeta perchè venisse a vedere, per lei è stata sicuramente un'esperienza insolita...

I manifestanti sono scesi e subito hanno fatto man bassa di birra e vino che hanno comprato nei negozi sotto casa...


Io dovevo andare a trovare la mia amica Laura che domani parte per Chicago e volevo consegnarle un pacchetto per Tiziano. Lei mi aveva detto giorni fa che questa mattina la potevo trovare dalle 9 alle 12. Quindi verso le 11 sono scesa e sono andata a prendere il mio bus, il 126, che mi avrebbe portata in dieci minuti da lei, ma purtroppo ho dovuto constatare che le linee di trasporto passeggeri non passavano, solo si vedevano e si sentivano i manifestanti e i loro tamburi sparsi per le strade.

Da lontano ho visto un taxi con la bandierina di LIBERO e ho fatto segno con la mano, ma prima di me l'ha preso una bellissima bionda tutta vestita di nero con stivali e altissimi tacchi... Quindi potete immaginare che aveva la preferenza...


Mi metto a camminare pensando che due kilometri (20 isolati), questa è la distanza per arrivare da Laura, si facevano facilmente, ma nel frattempo è arrivato un altro taxi e l'ho preso.


Dappertutto trovavamo gente per la strada con le bandiere e con i tamburi. Abbiamo preso l'avenida Garay che passa davanti alla Stazione Constitución e non vi posso dire cosa c'era da quelle parti. Era il caos totale. I collettivi (bus), le macchine, le persone, tamburi, bandiere, tutto mescolato e il rumore era assordante.


Abbiamo finalmente superato questa zona, ma più avanti era ancora lo stesso, allora ho deciso di tornare a casa. Ho telefonato a Laura dicendole che ero in un taxi, ma era difficile arrivare. Lei mi ha subito consigliato di scendere dal taxi e di tornare indietro, perche sotto casa sua c'era una confusione indescrivibile... Allora sono scesa, ho pagato e mi sono messa a camminare verso casa.
Mi trovavo nel quartiere Constitución che è una zona veramente squallida e pericolosa da sempre, ma oggi lo era ancora di più. C'era gente di ogni genere. Ho incrociato diverse ragazze molto giovani e vestite molto provocative... e ho immaginato quale fosse il loro mestiere... Quella, solitamente è la loro zona. Certamente oggi, giorno di festa, avrebbero trovato facilmente lavoro.


Man mano che andavo verso casa, i tamburi mi stordivano con il loro bum-bum-bum---BUM! Non mi rimaneva che camminare in mezzo a loro. Erano dappertutto. Quando finalmente sono arrivata all'Avenida 9 de Julio, c'era una confusione impressionante. Gruppi vestiti con colori che distinguevano la loro appartenenza, come pure le loro bandiere.

C'erano bandiere verdi, immense, bandiere nere con la scritta di appartenenza, bandiere bianche con la scritta verde del sindicalista famoso che ha organizzato la manifestazione, tamburi che mi stordivano, scoppi di petardi, fumo, musica, uomini con bottiglie di birra, ho visto uno già buttato per terra che dormiva con la sua bottiglia riversa vicino a lui... Su un marciapiede, vicino a un albero, c'era già allestita una griglia con il fuoco sotto e sopra la carne per il famoso "asado" che stavano preparando visto che l'ora di pranzo era vicina.


A un certo punto ho sentito dei fischi e delle esclamazioni (hu!hu!hu!) e ho visto che stava venendo una ragazza che era una specie di apparizione. Era tutta vestita di rosa, con uno scialle bianco sulle spalle, bionda, carinissima, molto agghindata, e non posso immaginare cosa ci faceva là in mezzo. Forse doveva andare a qualche cerimonia e si è trovata come me, in mezzo a quel caos.


Camminare in questa confusione, gente poco rassicurante, spari di petardi, il fumo che si innalzava, i tamburi che rullavano, mi ha fatto sentire davvero paura, ma solo per qualche attimo. Ho affrettato il passo, ma le macchine volevano passare e si infilavano disordinatamente dappertutto, insomma era un inferno!


Finalmente sono arrivata a poche "cuadras" (isolati) da casa mia e adesso c'era meno rumore e confusione... Ho trovato due vicine di casa davanti al portone e ci siamo messe a parlare di questa giornata e di questa situazione e ognuna di noi diceva la sua contro il sindicalista in questione e sul governo e sui politici in generale... Ora sono qui a raccontarvi questa terribile giornata che per molta gente è una grande complicazione.


Sono salita su e non ho trovato nè Camillo nè Violetta. Sapevo che dovevano andare a una riunione all'Hotel Hilton, organizzata dalla facoltà dove stanno facendo un corso.
Stasera saprò come è stata la loro esperienza in questa giornata davvero difficile.
Lucia

PS: Aggiungo una foto che ho appena scattato dalla mia finestra. Peccato che durante la mia "camminata" non avevo con me la mia macchina, altrimenti vi facevo vedere un po' di cosa si tratta tutto questo che ho raccontato.

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