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martedì 26 aprile 2011

Quanto da leggere

Si, c'è tanto da leggere...non riesco a commentare  perchè in questi casi è bello leggere di vita vissuta, partecipare, ma non c'è molto da aggiungere.
 
Io, come tutti, credo, ho una certa difficoltà in cercare di sentire quel che l'altro sente, ma credo sia impossibile. Come fai  sentire il dolore in un altro, anche fisico...ma sono talmente ricchi e belli che si può dire che si vivono tante e tante esperienze che in una di esse, forse anche di piU, senz'altro ti riconosci.
 
Gaetana, molto intenso il tuo racconto, e hai fatto bene a raccontarlo, l'imigrazione è anche interna, non cè bisogno di attraversare un oceano per sentire, ed a volte può essere anche tanto piu doloroso. Unico consolo è che forse per questo oggi sei quel che sei. E siccome è tanto, sono valse le mani fredde, non fosse per altro per quello di valore che ha per te oggi poterle riscaldare e quelle degli altri.
 
Che bello Bauti aprendo le uova, e compenetratissimo...
 
Come stà Josè, Maria Rosa C.?Spero tutto bene.
 
Bè mi fermo qui. Amparo io non sono stata in quei posti, Silvia solo in alcuni, ma non sò in Colombia, per i suoi viaggi. Io stavo a São Paulo, o studiando o lavorando. Non ricordo, esattamente in quell'epoca
 
Quanto alle foto, stavo schrzando, cioè, tentando di...con me è lo stesso, fosse una volta che ne indovinassi una, e mi sono dimenticata l'ahhahah
 
Lucia, Claudia, avete scritto tanto, mi fà piacere che avete tutti passata una serena Pasqua. Claudia, anche io l'ho divorato quel libro, non solo, l'ho riletto, credo, due o tre volte, e non mi stanco, ogni volta trovo una cosa nuova...Anzi, vari libri li rileggo certe volte a distanza di anni, e sempre sempre, leggendoli con un altra età, hanno cose nuove da dirmi.
 
bacioni
Anna
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