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venerdì 22 aprile 2011

Per Lucia e tutte

Carissima Lucia:volevo dirti due cose,prima che dimentico le ultime cose che ho letto del tuo scritto.La spiegazione che mi é stata data fin da quando mi ricordo,a proposito di cosa ci fá un coniglio  a pasqua,é quella,(scusate se sono ripetitiva) dell inizio della primavera,giá nelle feste pagane,che coincidono quasi sempre con la Pasqua che é a primavera nei paesi temperati.Si festeggiava la rinascita della vita,la fertilitá della terra,quindi tutta la natura e la fertilitá degl animali.Insomma la terra che si risveglia.Il coniglio la cui fertilitá pare sia una cosa eccezzionale(amici che avevano una creazione qui vicino São Paulo,ebbi modo di vedere che si moltiplicano enormemente,ora non ricordo quanti  e dopo diventavano rapidamente il doppio,ma avrei bisogno di un zoologo che non ho oggi per chiedere se é ´proprio cosí.Ma se cosí fosse,il coniglio non c entra con la pasqua religiosa propriamente,.,ma con la stagione.Anzi questa é una cosa interessante,(dico almeno per me) il fatto che col tempo uno nota che molte cose religiose,dico abitudini,sono legate a tutto meno che alla religione.Un ragazzo maomettano(del Kwait) che conobbi a Baton Rouge,per esempio,mi raccontava che la proibizione di mangiare carne di porco pér loro,aveva origine dal fatto che il maiale portava molte malattie serie.,questo quando il maiale mangiava tutto le porcherie che trovava(quando ero bambina in fazenda ancora era cosí)Oggi,diceva lui,pure con il caldo dei loro deserti,con i maiali creati in recinti piu puliti di molte case,forse questa regola non esisterebbe....ma a quel tempo,la sporcizia e il caldo afoso  non lo consigliavano.Cosí come mi spiegó(lui aveva 30 nipoti,figli di un fratello che aveva tre mogli)...lo so perche andai con lui a comprare regali quando parti,e quando mi disse dei 30 bambini domandai quanti fratelli aveva,solo uno peró con tutti  questi figli.Io mi scandalizzai.Ma lui mi spiegó  che il corano permette piu di una moglie,che se io lo leggevo vedevo che Maometto ne aveva varie.Ma mi spiegó che é perche la donna  tra i maomettani(secondo lui)é  trattata come una persona da non abbandonare mai,.L obbligo,nel caso del fratello,era non fare differenza tra le mogli,trattarle tutte  bene,fare regali .Che nelle strade dei paesi arabi un uomo che trova una donna accovacciata,perche vedova o molto povera e chiede elemosina,non si sogna neanche di passare senza dare qualcosa.Dice che due delle mogli di Maometto(questo nel Corano) erano vedove di  fratelli suoi,che lui accolse a casa,e non le privava neanche di sesso,quindi diventavano mogli tali e quali.Il fratello di jamal viveva con tutte  in piena armonia.Va bene che erano molto ricchi,ma ogni uomo dá nella misura della sua possibilitá tutto ció che puo.Io al Cairo questo l ho notato,gl uomini passavano e davano soldi a donne sole in strada con la burca.,ma non só.,poi pure non ricordo tutto,ma sentendo lui parlare,altro che schiavitú(naturalmente con questa mentalitá).In Brasile ,nella colonia arabe,avevamo amici della comunitá,all universitá,una collega mi diceva che suo padre aveva amanti si,ma che riempiva la moglie di gioielli,una bella casa e affetto,i figli trattati come re,insomma,certo uno dovrebbe magari vivere in paesi cosí,o leggere molto per capire meglio.
ora vedo che mi sono un poco persa,ma é che mi sono distratta.Ma volevo pure spiegare,che non me la sento di raccontare della emigrazione come avete fatto voi tutte.,perche per me,una cosa cosí grande fatta con una intera famiglia mi sembra non mi appartenga proprio(non é solo mia)allora e complicato.Posso magari commentare che nel nostro caso,essendo venuto mio padre un anno prima,con un impiego per diriggere una Fazenda agro-industriale dei Matarazzo(all interno dello stato di São paulo) e essendosi trovato bene(lui ha sempre amato molto questo Paese,lo diceva sempre,ha perfino dedicato uno dei suoi libri al paese che,lui scrive,ha scelto per crescere i suoi figli)siamo arrivati ,dal punto di vista finanziario ,con una situazione stabile.Avevamo una bella casa e fino a tre cameriere,oltre Sarina che era venuta con noi,quindi almeno sotto questo aspetto siamo stati realmente privilegiati.A me impressionó molto,nel viaggio in treno per raggiungere la Fazenda(c era una stazione di treno in questa enorme Fazenda),lungo il cammino, la terra rossa,perche mi ricordavo la terra grigia diciamo vesuviana,.Mia madre sicuramente ha sofferto parecchio,perche a Roma andava a teatro(gli mancava tanto)era una donna a cui piaceva la vita sociale,tanto che sempre ha trovato il modo di riunire le signore,faceva cavalcate(era molto giovane)organizzava te,avevamo il tennis sotto casa e  mise un gioco di cricket sull erba,mi ricordo che giocavamo molto ,mia madre amava la compagnia della gente e amava pure distaccarsi tra tutti,perche nella realtá era una donna ,che io direi brillante,pure ngl anni dopo fondó un club di cui ovviamente era presidente,insomma era una persona molto sociale.Poi la mamma era stata fin da giovane una donna molto bella,perfino reginella della spiaggia a Vietri,quindi secondo me abituata a essere un poco il centro e trovava sempre il modo di esserlo.Dico questo perche per me é difficile ricordare mia madre senza fare niente,senza organizzare qualche riunione,sia pure beneficente...sempre in movimentoin genere con signore italiane e non,poi giocava a bridge con gruppi vari,é difficile dire oggi se ha molto sofferto francamente.Certo parlo dei grandi,mio padre e mia madre,ma perche di loro penso poter dire queste cose.Poi di brutte cose ne sono successe,dopo un anno che eravamo qui,papá con la jeep fu preso dal treno,andó in  ospedale in fazenda e fecero venire medici in aereo da una cittá piu grande,resto mesi e mesi in coma e non ci riconosceva,fu duro,ma papá si é rimesso e la vita poi ha continuato.Ma cose cosí possono succedere pure nel Paese di origine,non é legato alla migrazione vero?Ecco si,problema con la lingua,pure se avevamo una amichetta della nostrá etá che parlava italiano,con gli studi(geografia del Brasile,Storia del Brasile ecc).Io molte volte mi fermo a pensare,come sarebbe stata la nostra vita se fossimo restati a Nocera Inferiore?E la  scritta che Lucia dice aver visto dal suo terrazzo credo sia la risposta....chi lo sá?Cose belle e brutte succedono ovunque,e non so se piangere seduta nel bordo della Fontana di Trevi sia piu leggero che piangere altrove....vedi cose belle?ma le vedi con gl occhi pieni di lagrime?.Forse é questo che io mi domando.Io sempre  hó avuto pena di chi é dovuto migrare,senza sapere dove andava e cosa l aspettava,con la scatola di cartone come dice sempre Francesca,e specialmente quando poi stavano tanto male quanto lí.La cosa grave sono gl affetti,quelli si li lasciavi per sempre,ma io non ricordo di aver avuto questa nozione di "per sempre",che ne sapevo io che costava,che nozione avevo io?Forse il successo sarebbe fare tanti di quei quattrini(non é il caso nostro) e seno nó?Luisa dice bene alla fine del suo scritto(secondo me) ha trovato Alberto e ha tre figli che ama.Poi a dire il vero io penso si ha nostalgia di tutto ció che si perde.,uno vorrebbe(io per prima) non perdere niente.E adesso vi racconto una cosa ridicola,ma vera.Tutta la vita quando torno da un viaggio fuori,la prima cosa di cui ho bisogno é bere un guaraná,bibita,vedi un pó,che fuori non trovi.Nostalgia di un guaraná,ma nella realtá tutto nella vita é simbolico,vi pare?e adesso basta.Bacioni,Silvia
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