Hola?..Ciao Un grande auguri di una Buona Pascua per tutte !!!, Cara Lucia...brillante la idea di scrivere le nostre prime sperienze e anche ho trovato molto interessante il tuo racconto che immagino continuerà..... Sempre ho pensato che i bambini, figli degli emigrati, nonostante piccoli e di più pronta addatazione che i genitori al nuovo paese nel quale si sono transferiti, , portano con sè nella vita un carico di sperienze che non hanno gli altri bambini, alcune sono ricordi di malincolia ma anche la apertura ad un nuovo orizzonte di vitta........Credo che molto dipenda della età nel qualle e avenuto la partenza... E prendo l'invito a raccontare le nostre storie e vi racconto un mio ricordo da quando arriviamo al porto di Buenos Aires, il 4 marzo 1951 col Contebiancamano (ho il giornale con il listino dei passeggieri)......Nel momento del arrivo, io ero in condizioni di sofferenza perchè durante tutto la travesia soffri del mal di mare, ho passato cuasi tutto il viaggio nel ospedale della nave con la febbre altissima, che perfino arrivava ai 40 gradi e che scompariva cuando la nave intrava in alcun porto e allora mi portavano a prendere del aria nella terrazza o parte scoperta della nave (cubierta?)......In questa condizione ero cuando arriviamo al porto......Scendemo della nave mia madre, una mia sorella più piccola a braccetto, io e la sorella magiore accanto, eravamo proprio attacatte alla mamma, come impaurite.... Ci asppetavano, mio padre e un gruppo di uomini italiani, emigranti di un paesino vicino al nostro. Sono andati a fargli compagnia a mio padre e accogliere a noi....... Abbracci, bacci, lacrime e poi siamo andate ad una posto vicino per prendere qualcosa di fresco perchè facceva molto caldo......Ricordo che io non volevo andare con nessuno, tutti ci volevano prendere nelle loro braccia ed io gli davo delle pedade a chiascuno che mi voleva prendere.....(per anni me lo hanno fatto ricordare nei successivi incontri a casa mia e ridevano tanto di me)..... Mi messe sotto il tavolo del bar e non volevo salire, nessuno mi convinceva, finche mio padre mi toglie del disotto e mi siede con Lui...Tutti bevevano della birra fresca e c'eranno dei barbayiyi soppra i tavolini, e per terra c'erano le buccia o scorce.......veramente nelle mie immagine sono rimaste quella immagine dei barbayiyi...col tempo e ancora oggi se una va ai bar più antichi della città i barbayiyi sono presenti....La mamma era vestita semplice, però elegante, e a noi figlie, ci aveva vestito a tutte tre uguale, con un vestitino celeste chiaro, appena ricamato nel canesù...e tutti felicitavano a mio padre per le belle figlie e moglie che aveva......Diciamo che oltre ad essersi preparata per essere bella per mio padre, anche lo aveva fatto per arrivare alla città di Buenos Aires...ma dove finniamo???......nel prossimo capitolo Bene vi lascio, a tutte una buona Pascua con tanta serenità e salute Adriana |
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