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venerdì 22 aprile 2011

Un poco per tutte

Cara Gaetana, meno male che almeno quando dici che scrivi SOLO, almeno scrivi tanto, e con foto anche, spero si ripeta altre volte che scrivi SOLO.
 
Adriana, bello il tuo racconto. Io anche lo dico sempre che nessuno dà mai valore ai piccoli che, secondo me, sono le maggiori vittime, e le piu innocenti, nessuno gli chiede niente, e nessuno capisce la sofferenza.
Nascondersi sotto il tavolo è una fuga di questo nuovo mondo, e ricostruirlo non è facile, quando ci si arriva, a volte non si raggiunge, ed è un grande errore pensare che più piccoli meno sofferenza, a non essere che siano neonati, credo aumenti. Perchè non racconti altro, io ho una sete di leggere su questo argomento, forse finalmente uscirà...
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Lucia, la prosegui questa storia? Ma puoi dare più dettagli...
 
Claudia, ho ricevuto tutti i dati sul concorso, certo questi concorsi sono interessanti, anche perchè permettono alla persona di conoscere i propri fantasma, che ognuno ha, a volte nascosti nel cassetto.
Io ho sempre pensato che sotto ai grandi romanzi c'è sempre l'anima di chi lo scrive, non potrebbe essere diversamente, come si fà a scrivere a freddo? Come si fà a scrivere una poesia se non si ha dentro qualcosa che lo permetta? Mai l'aridità ha prodotto ricchezza, e che bello è sapere chi è ognuno attraverso una narrativa. Una nave, un abbraccio voluto, uno non voluto, un tavolo da nascondersi, un sorriso a sopresa, e le botte anche a sorpresa, ma è proprio così.
Non si vive solo di zeppole, sfogliatelle, ahahhahahahahahahahahahhahah
 
Un bacione
Anna
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