Cara ANNA, avevo capito che quello del quadro era uno scherzo, peró io che ho un senzo di colpa per il mio poco interese per apendirli ed ordinare il appartamento, ho approffitato e raccontato come erano sistemati i miei quadri, tanto perché voi vi fatte una idea di come sono diventata nella misura in cui passano gli anni....diciamo catarsis..ja!!!
Comunque se hai lavorato in esportazione, li sí che non ci sono orari, ho conosciuto gente che lavorava fin tardi per riempire i formulari d'imbarco a qualsiasi ora, dependendo anche del porto e le ore che partono le navi ecc.
Cara TITTY, interessante la tua storia, sono convinta che se tutti siamo stati emigrati, ogni singola sperienza diventa una storia veramente única e conmovente.
Cara INA, benvenuta al terrazo a prendere una arranciata e chiaccherare!!!.....ho letto che dovevi partire in novembre del 1950, peró il tuo viaggio fú rimandato a febraio del 1951???..per caso non sei venuta col Contebiancamano che arrivó a Buenos Aires il 4 marzo del 1951???, perché in questa nave viaggiavo io, e avevo imbarcato nel febraio, giustamente nello stesso mese che te. Condivido le tue parole "la nostra argentina",
Cara LUCIA, mi dispiace la situazione della tua sorella e del tuo cognato, la vita ci mette sempre in situazioni limiti che sono a volte troppo forte ma che non ci rimane oltre che affrontarle. Forza!!!...Cambio il tema per dirti che sono io quella che ha raccontato che in Argentina ci chiedevano il certificato di accattonaggio a mio padre emigrato prima in Argentina nel 1949. Nel 1951, arrivamo mia madre e noi tre sorelle, purtroppo anche abbiamo dovuto rimandare il viaggio perché noi tre avevamo la tos ferina e finché non eravamo curate, le autoritá vietava il viaggio, asecondo me hanno avuto ragione, perché senó le epidemie si traslocano ed allora ed inutile fare campagne di vacinazione, esce fuori delle regole sanitarie che controlano le malatie.
Molto bella la fotografia!!!.
Saluti a tutte le amiche Adriana
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