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venerdì 27 marzo 2009

una domanda

Cara Gaetana, allor ho pensato giusto. Che peccato no, che Positano non  lo capivano no? Io ho riletto il blog di Francesca del marzo dell'anno scorso per cercare di scoprire il mistero del blog. Credo di averlo individuato come dice Lucia, è il compleanno.. Ma nel che leggevo, circa il caso di Stefano Mollo ci stanno tanti bei post di tutti ed anche di Positano, è stato lì che vi ho conosciute, poco prima, e mi dispiace che tanti sono spariti.
Ma vorrei sapere da dove viene l'Aitana? Lo chiedo a te, poi se non mi rispondi vuol dire che lo chiedo a Positano con il quale anche mantengo una corrispondenza, da quel dì, sparsa ma sempre.
Devi essere una persona molto spiritosa e divertente.
 
Tutte voi che avete parlato di rane, non mi sono sentita male come dice Maria Rosa, ma ho tolto dalla ghiacciaia i maccheroni, già cucinati, o orrore, dalla donna, il sugo, anche questo stà lì da due giorni e sono già le 13.43, veramente presto per me mangiare. Ma con tutte le storie delle rane credo che solo cenerò.
 
La prima volta che ho visto le rane da mangiare è stato in un ristorante dove passavamo, stavano in vetrina, Wladimir voleva che le provavo, ma quell'immaggine non mi è mai più uscita dalla testa, e aveva voglia di dirlo. Poi mi ha detto che hanno sapore di pollo, più o meno, e siccome lui se ne intendeva di mangiare, credo doveva essere così. Solo leggermente più suave il sapore. Ma mai in vita mia le ho mangiate e non le mangerò.. Chi le ha viste esposte sà di cosa parlo.
 
Quanto al blog Giramondo, stà veramente lungo, a me dà l'impressione di averlo già letto, ma ormai sono già entrati nel mangiare e quindi fino a domani si arriva.Io credo che l'unico problema di questo libro è che bisogna leggerlo con condizioni psichiche...
Io francamente ero più dell'idea che ognuno di noi scrivesse, mettiamo, una pagina, solo una, ma con la cosa che ha colpito di piùmnell'imigrazione. Tirando parenti e mangiare, ma io direi che sarebbe interessante raccontare dei primi impatti che uno ha sofferto.
Io per esempio non mi dimenticherò mai il primo negro che ho visto, vero. Dico vero perchè a Roma i negri africani che giravano, per esempio, per il vaticano, erano per me come un teatro. Vestivano i loro vestiti tipici, per me erano  personaggi di un libro.
Senonchè, appena fatta la prima passeggiata in centro, appena usciti dall'albergo, ho visto negri vestiti come noi, e a quell'epoca non c'erano tanti mulatti, erano negri proprio, siccome ero piccola ne ho avuto una gran paura, un terrore proprio. Sono usciti dalla fantasia per essere reali, e per me questo è stato credo il colpo più grande. Non sono razzista, ero solo molto impaurita, non me lo dimentico mai quel giorno della passeggiata.
Un abbraccio e scusate il lungo
Anna
 

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