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martedì 31 marzo 2009

Prima di andare a letto, un doveroso saluto

Ciao a tutte e a tutti,

come state? Io oggi bene, domani starò meglio perché dovrò ritirare gli ultimi esami del sangue. Spero proprio che ci sia qualcosa di anormale altrimenti non riuscirei a capire perché qualche volta mi sento proprio male.

Ho notato con estremo piacere che i maschietti nel nostro blog si stanno riproducendo come funghi; mi sono divertita molto con l'ultimo entrato, il detective anonimo; credo che sia originario del settentrione, di certo è che la domenica dorme fino a mezzogiorno dell'una o l'una del mezzogiorno. Ieri sera invece dormivo io quando ho mandato il post " Che casino, nella mia testa" tant'è che ho confuso il giorno; credevo di essere già in clima di pesce d'aprile pur scrivendo che era la notte tra il 30 e il 31 marzo.

Strano che le nostre gemelle oggi non si siano appiccicate per l'ex-aequo da me assegnato a loro come le più casiniste del blog ( si appiccicano solo per sapere chi è più intelligente).

Aitana, ma chi ti ha detto che io sono cicciolina? Eppure quando sono stata la protagonista da Francesca ho mandato foto vecchie, di 10 chili fa'!!! Io mi sono scandalizzata dell'uccellino di tuo marito, ma dimmi, prima ci chiedi se puoi raccontare barzellette cinguettanti e poi le racconti senza aspettare la risposta?

A Silvia, non voglio dire niente, ho letto i suoi post ma non ricordo niente per cui dovrei rileggerli per sapere dove attaccarla, ma sono troppo lunghi, e devo andare a mangiare qualcosa!!!!!

Lucia, sai che mi piacciono molto le canzoni della Berté? E' pazza, lo so, ma è purtroppo la fine che fanno le persone non allineate. Stiamoci attente noi che siamo troppo divergenti!!! O per lo meno la maggior parte di noi!!! Non ho capito bene cosa sei andata a fare dal dottore, ho solo capito ch lui è stato un disastro.

Anna, lo so, neanch'io ci capisco molto con questi orologi che bisogna spostare continuamente, avanti, indietro, una volta verso l'emisfero boreale, un'altra verso l'emisfero australe. Quando ero a Quito, siccome l'equatore passava in mezzo alla città, gli orologi non si dovevano mai spostare, li mettevi sul comò e dovevi solo dare la carica ogni giorno.

Anna, c'é un altro tuo post , mi dispiace ma non ce la faccio a rileggerlo, finisco qui, vado a mangiare

Buonanotte a tutti

Ivana

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