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venerdì 22 aprile 2011

*le nostre storie*

A tutte noi piace ascoltare delle storie. Tutte siamo curiose di sentire vicende di vita vissuta. Prova ne è che ci lasciamo catturare dalle storie raccontate dai film, dalla televisione, dalla letteratura, dalla narrativa. Fin da piccoli siamo abituati a sentire storie, storielle, fiabe, che le nostre mamme e le nostre nonne ci raccontavano. Chi di noi non si è appassionata con le storie di Biancaneve, Cenerentola, Cappuccetto Rosso, Hansel e Gretel, ecc. ecc.? E poi c'erano quelle meno famose, ma che raccontavano vicende che avevano sempre una morale finale affinchè i bambini imparassero i valori importanti della vita.

Quando si diventa grandi continuiamo con quell'interesse di conoscere storie di vita ed è quello che Anna ha stimolato con la sua richiesta di raccontare le nostre storie di emigrazione, esprimendo il punto di vista di noi bambine che siamo state portate dai nostri genitori a condividere senza averla scelta, la loro coraggiosa avventura.

Vedo che tutte vi siete interessate e avete letto con piacere il mio racconto e vi ringrazio (un grazie particolare a Marta per il suo commento e la sua emozione). 
Anna mi chiede che continui  a raccontare, ma ho visto con piacere che non sono stata la sola che mi sono messa a ricordare il passato. Anche Adriana ha fatto il suo racconto e ha anche aggiunto una bellissima foto. Io anche dovrei averne, ma devo fare una ricerca perche ovviamente non ce l'ho sul computer. Se riesco a trovarne, ve la farò vedere.

Adriana ha raccontato che durante il suo viaggio con il Contebiancamano,  il mal di mare le faceva venire la febbre e mi ha fatto ricordare la parte meno bella del viaggio in nave. Ho visto molta gente rimettere, tanto era forte il malessere, ma io avevo trovato la maniera di vincere quella terribile sensazione. Appena cominciavo a sentirmi male, correvo a prua della nave, lì dove si spartono le acque,  in quel punto dove avrete visto anche nel film Titanic, dove Leonardo di Caprio e Kate Winslet stanno con i capelli al vento, abbracciati, che è l'immagine emblematica del film. Ebbene, in quel posto, il vento era talmente forte che riusciva a neutralizzare il mal di mare. Lì mi sentivo investita da questa fortissima "carezza" sul viso che quasi mi toglieva il respiro tanto era forte e cosi riuscivo a non sentirmi tanto male.

Un altro ricordo forte è l'odore della nave, l'odore delle grosse funi, del grasso dei verricelli, l'odore del cibo che veniva dalla mensa. Il tutto componeva un odore molto particolare, non gradevole, che frammisto al mal di mare, provocava brutte sensazioni e che persistettero per molto tempo nella mia memoria. Ma poi c'erano delle altre che erano belle e nell'insieme si continuava giorno dopo giorno aspettando l'arrivo.  Ricordo anche la festa che si organizzò a bordo, quando si attraversò l'Equatore, ma non ricordo molto bene i particolari.

Il mio viaggio durò 18 giorni, dal 14 maggio, giorno dell'imbarco fino al 2 giugno, giorno dell'arrivo.

Ricordo che conobbi un ragazzino più o meno della mia stessa età, che già era stato in Argentina e poi era tornato in Italia con la sua famiglia, ma che stavano ritornando di nuovo in Argentina e fu lui a insegnarmi le prime parole di spagnolo. Con lui condividevo la mia collezione di riviste di fumetti, che erano il mio tesoro e che potei portare con me come "mio bagaglio personale". Io adoravo le storie a fumetti, perche mi piaceva osservare i disegni (il disegno era la mia passione) e avevo portato con me tutti gli Albi dell'Intrepido e altre collezioni con storie avventurose che mi hanno insegnato tante cose. Ovviamente portavo anche tanti libri, di scuola e non, che ancora oggi ho con me grazie alla mia cara sorella conservatrice che non butta mai niente. Io purtroppo ho perso molto durante i miei traslochi internazionali che ho avuto in seguito nella mia vita, ma ho sempre ricuperato qualcosa sia da mia madre, sia da mia sorella che riuscivano a conservare alcune mie cose.

A quel punto, il viaggio che stavo facendo sull'Ugolino Vivaldi, era una continua scoperta e mi lasciavo coinvolgere dalla curiosità e dall'interesse per tutte le novità che stavano accadendo e tutto questo prevaleva sul dispiacere per quello che avevo lasciato indietro.

Ma una volta arrivati a Buenos Aires,  la mia famiglia dovette superare molte difficoltà di diverso genere e io lo stesso, ma la mia capacità di adattamento mi ha dato un grande aiuto e risorse.

Forse piu avanti racconterò ancora qualcosa, ma intanto voglio dire a Silvia che il fatto che anche voi avete viaggiato sulla Ugolino Vivaldi è una straordinaria e bella coincidenza!!!

Bene, Anna e Silvia, anche voi potete dire la vostra. Vi aspettiamo.

Lucia

PS: Appena ho pubblicato questo mio post, ho visto che anche Luisa ha pubblicato raccontando di sè. Grazie Luisa per condividere la tue emozioni. Anche la tua storia, come quella di molte, è piena di tristezze, ma anche di felicità. La vita ricompensa quasi sempre.
Ah, puntapiè, si dice "il calcio iniziale" :-)))

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