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venerdì 19 febbraio 2010

Ma nessuno scrive?

Bè allora apro il mio diario, due giorni fà, con Silvia, rotte la testa per comprare un regalo ad una nostra cara amica i cui figli fanno una festa sorpresa. Difficile comprare un regalo a qualcuno che ha tutto, e nonostante la conosciamo fin dal primo ginnasio, e quindi la conosciamo dal secolo passato,o dall' altro secolo, ormai non li sò più contare, succede, volevamo comprare qualcosa di personalizzato...e là é stata la sudata. Poi Silvia si è lagnata che io dicevo solo che caldo, ma intanto io pensavo...e credo che siamo riuscite ognuna a metterci del suo.
 
Oggi dopo una nottata mal dormita per via di Gaetana la quale scherza in un modo che non si distingue...secca come un baccalà, e purtroppo con ragione, e di nuovo con un caldo afoso, leggermente migliore, sono dovuta andare dal parrucchiere perchè senò la mia bellezza nessuno la vede, perchè trttandosi della celebre bellezza interiore, uno deve cercare di vedere se almeno la scoprono, e allora come si fà?Si cerca di farla percepire...non vi dico la testa da pallone che ho oggi, ma dormendoci sù, domani mi sveglio normale,spero non completamente senò che ci sono andata a fare, ma voleva mettermi il laquè...così domani i mie capelli si rizzano al minore complimento...e tanti ne avrò tanti capelli dritti.
 
Io poi, non sò se succede a tutte le vedove, ma con me succede una cosa stranissima. Quando, raramente qui a São Paulo, vedo questi carissimi amici, sia uomini sia donne, la prima cosa che mi dicono, lo sai che stai bene...forse dovrei stare di nero con la veletta, ma ormai non si trovano più nel mercato. Ma è, come dicono in Brasile, tiro e queda (colpo e caduta), arrivo e la frase viene, infallibile.
Mi ricorda sempre Sarina che raccontava che nel suo paese in Sicilia (Gaetana, non è con te, Sarina era siciliana, ed é stranooggi dire era), Catanzaro, dove non siamo potuti andare perchè c'era un solo treno la mattina ed uno solo al pomeriggio, quando muoriva una persona, tutte le case dei parenti ed amici mettevano una croce nera sulla porta di casa; conclusione, lei diceva che solo c'erano croci nere perchè il paese è piccolo e tutti sono parenti o amici e siccome le persone muoiono, sempre c'era il nero...
Mia nonna invece, mi raccontó mia madre che prima usò il nero per molto tempo, poi passò al grigio e poi alternava tra grigio e bianco, mai colori fino alla fine della sua età, lunga vita ebbe.
Mi ricordo anche che quando ero piccola, qui ai funerali i grandi andavano solo in nero, ed i parenti stretti portavano un nero nella giacca, una specie di fascia, ma oggi vanno con tutti i colori ed anche in rosso, raro veramente. Ma io lo trovo giusto tu vai a salutare una persona cara che importa come stai,il rispetto esiste comunque, ed i blue jeans dominano.
 
Ecco che da un compleanno siamo passati ad un funerale, é sempre così,vadodi pala in frasca, sebbene  la vita é fatta dei due.
 
Spero domani che ci siano tutti quelli del gruppo che stanno a São Paulo, così avrò da fare fofocas con Lulli a Labro. Ma ci saranno...
Che io sappia nessuno mancherà e ci sono alcuni che da tempo non vedo, mancanza di opportunità.
 
Bè, diario completo, ora vado a vedere se comincio ad incamminarmi per andare a letto, sebbene sonno non ne ho ancora, ma è presto sono ancora le undici...c'è tempo per cadere nelle braccia di \orfeo che non ha molta simpatia per me
 
Un bacione e devo cambiare di nuovo colore,mi sono stufata di vedermi sul blog
Anna
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