Che sono a casa e sto prendendo il mio tempo,sto aspettando il tecnico che dovrebbe venire a aggiustare un armadio,sto dando un tempo alla mia donne di pulizie perche possa pulire una parte della casa in modo da poter uscire da qui,e circolare...e cosí sto avendo miracolosamente tempo.Io non avevo letto il "state attenti " che ha scirtto Lucia,ma é molto bello e vero,che i pensieri diventano parole(se non si pensasse non si avrebbe che dire) e che le parole diventano azioni, ecc,ecc,mi é piaciuto molto proprio perche é una bella sintesi di come ci si forma il carattere,sia buono o cattivo.,perche in realtá noi esprimiamo ció che sentiamo (sia nei gesti che nelle parole ecc) e sentiamo ció che pensiamo essenzialmente.e penso,non voglio essere pessimista,che nella educazione odierna,dovuto alla mancanza di tempo sopratutto,giustamente poca attenzione si dá al "sentire" i bambini fin da piccoli,.Ai miei tempi di bambina(e naturalmente c erano eccezzioni)neanche si sentivano i bambini,perche l "educare" si limitava a insegnare loro cosa fare e non,cosa dire e non.ecc.ecc.Io mi ricordo a Roma,che una vicina del piano di sotto cantava molto,e sentivo mia madre che diceva che cantava molto bene.Mi ricordo che un giorno incontrandola nel corridoio insieme a mia madre gli feci un complimento ,gli dissi"Signora,mi piace tanto sentirla cantare,lei canta come una civetta".........ovviamente poi mamma mi spiegó che la civetta malgrado fosse un passero non cantava ma shignizzava,e quindi il mio complimento era un offesa....ma io che ne sapevo.?Certo non mi fece una ramanzina ,solo mi spiegó che avevo sbagliato,ma spero la signora si sia sentita onorata,perche una bambina piccola,a Roma,le civette dove le sentiva?io che ne sapevo,per me il canto degl uccelli erano forzosamente tutti belli,almeno penso,perche davvero volevo fargli un complimento.Ma dicevo a quei tempi i bambini erano da educare,a tavola chiedere il permesso per parlare,quando i grandi avevano finito ,e mamma e papá parlavano tutto il tempo loro due.,questo quando abbiamo cominciato a poter mangiare a tavola con loro...una scoccia,chiedere il permesso per andar via(quando avevamo finito e volevamo andare per conto nostro)insomma,meglio quando mangiavamo in cucina con Sarina che facevamo il comodo nostro,pure se Sarina seguiva le orme di mia madre.Oggi segue cosí ma per altre ragioni.Poi io sto parlando della educazione formale,ma si tratta della educazione del carattere che di formale non ha niente.Quando mamma ,prima di andare a letto ci leggeva i promessi sposi,(gia piu grandicelli)ma non pensava come era difficile poi addormentarsi pensando a quel fetente di Don Rodrigo ,che se ricordo bene ostacolava l amore tra renzo e Lucia(ma non sono sicura)Insomma,il Signore credo che,conoscendomi,mi ha fatto la grazia di,per una ragione o un altra (sono tante),non mi ha fatto avere bambini,perche sarei stata una madre come le altre,avrei perso la pazienza,mi sarei tanto innervosita,che avrei dovuto fare una lotta tra la mia teoria e quello che penso sarebbe stata la mia pratica.Io adoro i bambini,ma non so,se avendo la responsabilitá che penso dobbiamo avere sarei stata una adoratrice.,o una pessima madre....beh,basta(mi stavo abituando alla quota,ma oggi ho abbusato, rientreró nella quota,mi devo solo auto--disciplinare.Silvia |
UN POSTO DOVE INCONTRARCI IN ARMONIA E PER SCAMBIARCI LA NOSTRA AMICIZIA.
* Il terrazzo sul mare è un luogo immaginario dove un gruppo di amiche, virtuali e non, ma di origine italiana, sparse in tre continenti diversi, si incontrano per scambiarsi le proprie piccole vicende quotidiane, i propri pensieri e il loro affetto.
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giovedì 18 febbraio 2010
si vede no?
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