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domenica 28 marzo 2010

LUCIA ED AMPARO

lUCIA, prima di tutto, auguri per la festa, bellissime le foto su FB, ma neanche una per noi? Belli anche i quadri della parete, e allegrissime voi, un poco meno avolte Luisa e Maria Rosa V., credo
 che stavano meditando...scherzo, ma c'era qualcosa...
 
Flavia mi ha fatto svegliare presto e non è ancora arrivata con Lucky, mò la sparo quando arriva...ma ieri sera al Messanger quasi mi faceva muorire dal ridere, se non fosse che mi ha preoccupato. Ha chiesto, Anna tu cosa fai, oggi e domani. Erano le 7,20 della sera, poi alla mia osservazione ha guardato l'orologio. Insomma, per lei le ore sono una questione di lancette...
 
Cara Amparo, qui a São paulo fanno la processione e tutte le cerimonie nelle chiese, in alcune ce la fanno a fare il giro della quadra, ma in generale non c'é possibilità per via del traffico.
Io da quando sono uscita dal colleggio non ci sono mai più andata, perchè tutto quel viola, quella tristezza, e vedere il corpo martoriato e poi fare allegri pranzetti per festeggiare dopo tanta sofferenza che é risorto...non diminuisce la tristezza. Anzi, tante volte ho pensato che non c'era bisogno di tanta tortura per farlo muorire e risorgere. E questo pensiero d'infanzia non mi abbandona mai.
Ma nel Nordeste brasiliano, che è lontanissimo da qui, fanno una rappresentazione famosa, al vivo della passione e morte, hanno rifatto lo scenario d'epoca, sono attori e i fedeli accompagnano in loco tutta la storia. Dev'essere una cosa fascinante, anche perchè la fanno di notte alla luce delle torce e dura molte ore. Ma non ci sono voluta mai andare con grande cruccio di mio marito.
 
Per il resto la grande festa è dei bambini e le loro uova di pasqua.
 
Quando ho letto l'onore di  COLLEGA, quasi svenivo, sai, io essere collega tua...poi stavo vedendo, da PF cisono 2000 caratteri ed io non riesco ad esprimermi, tu fai miracoli con meno di questo, quindi altro che collega...
Ma mi fà piacere che ridi, che altro vuoi fare, io rido da sola, penso, penso, e poi solo riesco a ridere di me stessa.
 
Silvia cara, potresti trattare meglio lo Straffo, mò non posso piú dire mixuruca quando andrò a prendere il gelato. Io l'avrei detto a piena gola, gridato in piazza, ma mò mi hai tradito, e che dico...quello mixuruca sarà. Ed io mò dovrò scegliere un altra parola.
Ma tanto ce ne sono mille. A mia zia sempre domandavo, dov'è il lixo, e tutte le volte chiedeva cos'era, quando gli ho spiegato che era la spazzatura, mai più in vita sua ha lasciato di usare questa parola tanto pratica e sbrigativa per una cosa che non merita di più. E l'ho ritrovata che mi diceva, metti questo nel lixo.
 
Bè vi lascio con i bei ricordi della riunione di ieri.
bacioni
Anna
 
Parlando dello Straffo, sono più di un anno che gli chiedo di togliere quel Pilates, mi dà nervoso, ma non mi risponde neanche...come se parlassi con la parete, un anno...figuriamoci i pochi giorni per il gelatino. Non ci spero proprio.
 
Niente Flavia, per me si stà abboffando di zeppole e poi và a casa a dormire. Già, non posso parlare male di lei più.
 
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