Amparo

Prima di tutto cara Adriana, ho visto il sito, ma non c'era nesssuna foto, almeno ho visto dove stava, io non sò bene le provincie dove sono..cioè, non sò quale paese é in quale provincia.Insomma, sò poco.   Amparo, io credo che tu sei troppo giornalista. Lo vedo non solo da cosa scrivi, da come lo scrivi, ma, principalmente da come leggi quello che uno scrive. Quello che ho detto io non è affatto che bisogna vivere delle proprie risorse. Ho solamente detto che bisogna averle per vivere meglio. In nessun momento ho detto che bisogna vivere con esse, sarebbe  un contrassenso con me stessa, riguardo la mia vita e le mie necessità.E questo dice tutto riguardo a qualunque specie di amore, anche l'amicizia, l'more per la natura, l'amore per tutto quello che ti infonde amore.   Io non vedo un compagno come un apparizione che sorge davanti a noi e che perchè non prenderlo, io lo vedo come un felice incontro di due persone che hanno cosa scambiarsi, cosa condividere, cosa dirsi, e questo è irrinunciabile, senza nessun partito preso a priori e senza rimorsi se un domani debba riverlarsi anche un errore, esiste un dettato francese portato da Silvia che dice che è meglio pentirsi per aver fatto che per non aver fatto.   Quello che io penso, e non mi sò spiegare bene, è che l'amore, il matrimonio, non dev'essere un anniquilamento di se stessa per l'altro, dev'essere semplicemente, o forse non tanto, un  piacere di essere per  l'altro e di compiacersi per la sua esistenza anche, ovvio. Non cambiarsi e non cambiare l'altro, perchè crea una dipendenza che ti toglie sempre qualcosa che poi ti viene a mancar edolorosamente se non c'è più  l'alter ego. Insomma, non fondersi, solo camminare insieme, così se un giorno la vita fà i suoi giochetti, tristi giochetti, la tua strada continua davanti a te. Se dipingi, se cammini, se fai palestra, quel che fai ha poca importanza, se sei intera, anche se sei triste, ma sei tu, puoi camminare, anche da sola. Era questo.   Un bacione Anna